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Il P.R.G., non partecipato e non democratico?

Luisa Cacciamani

20 ago 2021

Molte sono le polemiche sul nuovo Piano Regolatore, parte strutturale, adottato qualche settimana fa in Consiglio Comunale, prima fra tutte la mancata partecipazione e la poca democrazia. Qual è la verità?

L’attuale Amministrazione ha lavorato sul PRG subito dopo l’insediamento, avendo trovato una documentazione incompleta in molti settori e avendo dovuto riprendere i rapporti sia con lo studio Imbesi che con il settore Pianificazione della Regione Umbria.
Non abbiamo modificato il Piano, che risulta conservativo e che si spera sia stato condiviso sia nella sua fase iniziale, ossia dopo l’assegnazione della gara avvenuta nel 2005, sia nel decennio successivo, in cui si è lavorato alla realizzazione del PRG, parte strutturale.
Era quello il momento in cui era necessario coinvolgere cittadinanza, tecnici, associazioni ed eventuali portatori di interesse. Non avendo rimesso in discussione le scelte effettuate dalle precedenti amministrazioni, si è proceduto con interventi finalizzati a singoli temi, in particolare la collocazione del Nuovo Polo Scolastico, che ha visto un coinvolgimento costante e ampio della cittadinanza.
Tutte le altre scelte, compresa la collocazione dei parcheggi intorno alla cinta muraria del borgo, non hanno subito alcuna modifica e, se il piano, come abbiamo creduto e come si fa nel rispetto delle buone pratiche, fosse stato partecipato, oggi non verrebbe addossata a noi la responsabilità di una mancata comunicazione. Per quanto ci riguarda, pur in una situazione di pandemia mondiale, con la strumentazione possibile nel rispetto delle norme anticovid, abbiamo comunque organizzato quattro incontri online, a cui tutti, compresi gli esponenti dei partiti politici locali, avrebbero potuto partecipare. Sono state indette tre commissioni consiliari (che sono aperte al pubblico e che prevedono la partecipazione di tutti i consiglieri comunali, ndr), alle quali, dei consiglieri di minoranza, ha partecipato solo la Presidente della Commissione, Emma Di Filippo e, cioè, l’esponente del Movimento 5 Stelle.
Inoltre, con l’intento di mantenere vivo il dialogo con i partiti, su richiesta del Partito Socialista e Italia Viva, abbiamo organizzato una sessione di tre incontri per confrontarci sul PRG, mettendoci nella disponibilità di accogliere dei rilievi significativi, che, tuttavia, in nessuno degli incontri sono emersi.
Inoltre, si è accolto l’invito a un ulteriore confronto con la cittadinanza da effettuare nella frazione di Cantalupo, dove si sono evidenziate principalmente tematiche che andranno sviluppate nelle fasi successive e non nella fase strutturale del PRG.
Dopo l’adozione del piano strutturale, ci saranno occasioni di confronto, sulla base anche delle osservazioni e delle auto osservazioni. Nel frattempo, il piano è stato pubblicato il 12 agosto nel sito web del Comune, a cui seguiranno 60 giorni di pubblica consultazione, poi si aprirà la conferenza di VAS. Anche la Regione, che ha seguito e approvato le varie fasi del piano, ha predisposto la pubblicazione dell’avviso nel sito web. La scadenza delle osservazioni parte dalla pubblicazione sul BUR della Regione Umbria che, per motivi tecnici non potrà avvenire prima del 24 agosto.
Finalmente Bevagna si è munita del giusto strumento di pianificazione territoriale, superando il Piano di Fabbricazione che risale al 1974 e le circa 200 varianti che si sono avute in 47 anni. Finalmente la politica è riuscita a dare delle risposte ai cittadini, compresa la realizzazione del Nuovo Polo Scolastico, anche questo atteso dal terremoto del 1997 pur essendo il nostro comune in fascia sismica 2.
Oggi, nella Missione Istruzione e Ricerca del PNRR, sono previsti nuovi investimenti per l’edilizia scolastica. La politica in certi momenti deve fare delle scelte, non può continuamente esitare, non può far passare del tempo, deve saper cogliere l’occasione, dimostrare lungimiranza e senso di responsabilità, altrimenti rimane al palo e Bevagna non può permettersi di aspettare altri decenni prima di uno strumento di regolamentazione del territorio e soprattutto prima di un nuovo polo scolastico antisismico ed ecosostenibile.
I cittadini sono in grado di distinguere tra le polemiche futili e strumentali e la concretezza politica necessaria per il reale cambiamento del nostro territorio e il conseguente miglioramento della nostra comunità.

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